Notizie preoccupanti sui danni residuali da infezione di SARS-CoV-2.

 

Notizie preoccupanti sui danni residuali da infezione di SARS-CoV-2.



Dal sito ilmeteo.it riporto una notizia, ivi pubblicata nella giornata di ieri, che se fosse, in futuro, ulteriormente confermata, sarebbe molto preoccupante

“E’ arrivata una nuova, purtroppo negativa, scoperta che fa tremare il mondo della scienza e della medicina e che ruota, manco a dirlo, intorno al coronavirus.
Si è scoperto infatti che il COVID-19 può avere delle conseguenze neurologiche, inclusa una forte escalation dell’incidenza del morbo di Parkinson. L’avvertimento arriva dall’autorevole Istituto Australiano di Neuroscienza e Salute Mentale, il Florey, secondo cui l’infiammazione neurale subita da molti pazienti positivi è un fattore chiave di rischio di contrarre il Parkinson.
In una relazione, pubblicata sul Journal of Parkinson’s Disease, gli esperti, guidati da Leah Beauchamp, specializzata in perdita olfattiva da Parkinson, raccomandano ampio screening e trattamenti tempestivi. Avvertono, inoltre, che la malattia degenerativa rischia con probabilità di caratterizzare la terza ondata della pandemia di COVID-19 e stimano che tre persone su quattro subiscano sintomi neurologici con il coronavirus. Sostengono, infine, che i sintomi stessi, che vanno da encefalite a perdita dell’olfatto, sono probabilmente riportati per difetto.
I ricercatori del Florey Institute raccomandano in particolare lo sviluppo di un protocollo di screening di massa mirante a identificare le persone a rischio di contrarre il Parkinson o che sono nelle prime fasi della malattia. Questo potrebbe includere test di olfatto e vista e scansioni cerebrali per identificare sintomi motori. Sono inoltre in via di sviluppo terapie farmacologiche che, se amministrate tempestivamente, potranno rallentare i fermare lo sviluppo della malattia.
Questo conferma come il coronavirus incida su diverse parti del corpo, non legate all’apparato respiratorio. Se prima si pensava che lasciasse postumi solo sui polmoni, adesso la situazione è diversa. E ancora potrà cambiare, essendo un virus nuovo, del quale conosciamo poco, forse troppo poco”. Fonte: ilmeteo.it

Per il momento non sento di pronunciarmi nel merito di questa notizia, tuttavia una cosa è certa, ovvero, per quanto questo ‘strano’ virus (Sars-CoV-2) abbia perso molta della sua ‘acuta aggressività’, non sembra però aver perso minimamente la sua capacità, né di contagiare, né di lasciare talvolta, anche a ‘guarigione’ avvenuta, danni ‘residuali’...

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Stefano Ligorio.

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